(Napoli 1862 - Sorrento 1943) drammaturgo italiano. Giornalista, scrisse racconti d’ambiente napoletano, saggi critici, testi per canzoni e soggetti per film. Della sua vasta produzione teatrale, che risente della lezione di Sardou, Dumas, Ibsen, si ricordano soprattutto: L’infedele (1894) e Ad armi corte (1910), commedie di tono spiritosamente mondano sui temi del matrimonio e dell’adulterio; Don Pietro Caruso (1895) e Il piccolo santo (1912), indagini di stati d’animo, attente anche ai motivi del subconscio; Il trionfo (1895) e Maternità (1903), drammi filosofeggianti che analizzano i temi della passione e dell’istinto; Sperduti nel buio (1901) e Notte di neve (1905), quadri di vita delle classi più umili, in cui vibra una dura polemica sociale.